Energia nautica: le navi alimentate dalle alghe

di Redazione 203 views0

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Spesso e volentieri sul nostro blog parliamo di energie rinnovabili e, all’interno di questo mondo ecosostenibile, di quelle energie che possono essere alimentate da risorse marine, nella speranza che in futuro prossimo si possa parlare di concreti utilizzi commerciali di energie nautiche che in questo momento sono solamente in fase di studio o di sperimentazione, non sempre molto avanzata rispetto a quanto vorremmo.

Scopriamo in tal merito che l’Università di Abersystwyth, in Inghilterra, sta producendo una ricerca molto interessante, che un giorno potrebbe permettere alle imbarcazioni e ad altri mezzi di trasporto di potersi spostare grazie alla forza di biocarburanti ottenuti proprio dallo sfruttamento degli oceani, dove sarebbero presenti, in grandi quantità, delle alghe utili per poter produrre il carburante ecologico con il quale alimentare i motori.

Le alghe, secondo quanto affermato dai ricercatori dell’Università inglese, sarebbero un’ottima alternativa alle piante che già si utilizzano con alternanza di successi per la produzione di biocombustibili. Tra di esse ne è presente una, chiamata Laminaria digitata, che sarebbe molto adatta alla realizzazione di biocarburanti, soprattutto se colta nel momento della sua massima efficienza, la stagione estiva.

Il risultato delle ricerche del team di studiosi dell’Università di Aberystwyth è stato presentata a marine di un evento in Scozia, a Glasgow, dove si teneva una conferenza internazionale della Società di Biologia Sperimentale, e dove si sono presentati anche altri progetti che potrebbero presto apportare gradevoli novità in tema di biocarburanti e di produzione di carburanti ecologici da pianete.

I ricercatori, nell’evento sopra ricordato, avrebbero dimostrato che le percentuali di zuccheri utili per produrre biocarburanti, sarebbero particolarmente concentrati all’interno di queste alghe, e in particolar modo d’estate, il periodo di massima espressione di tale elemento. Niente vieta perciò, a patto di rispettare la biodiversità locale, di poter avviare la fase di sperimentazione industriale di tale nuovo carburante ecologico.

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