Terza vittoria di tappa per Ericsson 4 nella Volvo Ocean Race

di Redazione 155 views0

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Ericsson 4, vincendo l’altro ieri pomeriggio la sesta tappa, ha conquistato per la terza volta una vittoria di tappa della Volvo Ocean Race. Un tappa di 4.900 miglia partita l’11 aprile da Rio de Janeiro, Brasile.
Ericsson 4, dello skipper brasiliano due volte medaglia d’oro olimpica, Torben Grael, attuale leader della classifica generale, ha tagliato la linea del traguardo ieri alle 1705 ora locale (2305 in Italia) ed ha portato a termine la tappa in 15 giorni, 3 ore, 5 minuti e 10 secondi.
Ericsson 4, che in precedenza aveva vinto la prima e seconda tappa, ha aggiunto 8 punti al suo punteggio portandolo a 77,5 punti. L’equipaggio internazionale ha 13 punti di vantaggio sullo scafo spagnolo Telefonica Blu, che in questa tappa si è piazzato al terzo posto.

“E’ fantastico esser qui in America. Abbiamo fatto un’ottima tappa,” ha detto Grael, terzo nella Volvo Ocean Race edizione 2005 – ’06. “E’ un altro passo in direzione del nostro obbiettivo. Di solito le regate negli U.S.A. mi portano fortuna, questa è un’altra di esse.”
Per Ericsson 4 si è trattato di una vittoria inaspettata. Una settimana fa navigava con 100 miglia di ritardo dalla testa della flotta. Il trimmer, Tony Mutter, ha spiegato che dopo aver attraversato il traguardo volante posto in prossimità di Ilha de Fernando de Noronha sono finiti troppo a Sud rispetto alla rotta del percorso e hanno dovuto attendere che si verificasse la possibilità di mettere in atto una strategia che li portasse in testa.
Ericsson 3, dello skipper svedese Magnus Olsson, al suo sesto giro attorno al Mondo, è giunto a Boston in seconda posizione dopo 16 giorni, 3 ore, 17 minuti e 58 secondi. Ericsson 3 ha così aggiunto 7 punti e con 53 punti totali è quarto nella classifica generale.
“Siamo davvero felici di questa seconda posizione,” ha detto Olsson. “E di essere qui in America!”
Lo scorso mese, nella precedente tappa, quella con arrivo a Rio de Janeiro, Ericsson 4 ed Ericsson 3 avevano conquistato i primi due posti del podio, ma in quell’occasione ad imporsi su tutti era stato Ericsson 3.
“Pare che la caratteristica della competizione sia questa: quando sei in testa sembra che una mano invisibile ti tiri indietro mentre gli inseguitori, spinti dal nuovo vento si fanno sotto minacciosamente,” ha detto Tony Mutter, trimmer su Ericsson 4. “Sono arrivati fino a mezzo mi di distanza da noi. Ma l’ultima notte siamo riusciti a distaccarli di 7/8 miglia.”
Entrambe le barche hanno subito qualche danno ed infortunio lungo il percorso. Tre giorni fa Ericsson 4 aveva rotto il desalinatore dell’acqua, permettendogli di bere, fare il caffè e cucinare i pasti liofilizzati solamente azionando la pompa manuale di osmosi inversa. Arrivati a Boston l’equipaggio ha divorato con avidità hamburger gazzosa.
Negli ultimi quattro giorni Ericsson 3 non ha potuto usare lo spinnaker asimmetrico perché perso in mare. Però è stato l’incidente occorso al suo skipper ha quasi fatto deragliare Ericsson 3.
Olsson si è fatto male alle costole 10 giorni fa quando fu scaraventato da un’onda contro il guard rail di dritta che delimita la zona del timone. Si è messo nella sua cuccetta e prendeva antidolorifici. Poco dopo la lesione è peggiorata e la cosa migliore sembrava essere quella di sbarcarlo, ma Olsson era determinato a portare a termine la tappa.
“Questi ragazzi stanno facendo un lavoro fantastico. C’è stato un grande, grande cambiamento da quando ero stato a bordo l’ultima volta,” ha detto il capo guardi di Ericsson 3, Richard Mason, che si è perso la vittoria della quinta tappa, quella di 40 giorni, causa un infortunio alla schiena. “Penso che questo miglioramento sia dovuto al fatto di aver acquisito fiducia e di conoscere meglio la barca. Erano sempre bravi velisti. Avevano solamente bisogno di diventare bravi velisti oceanici, e lo sono diventati.”