Rolex Middle Sea Race, alti e bassi

di Redazione 284 views0

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Dopo le partite a carte di ieri, l’equipaggio di Alegre (GBR) ha azzeccato la mossa perfetta, oltrepassando Rosebud (USA) e raggiungendo una brezza sufficiente per mantenere una discreta andatura. In quello stesso momento, Moneypenny (USA), che da Stromboli aveva seguito una rotta più larga, si è imbattuto in una simile zona di vento a nord. Con rotte convergenti, Moneypenny e Alegre si sono ritrovati insieme intorno alle ore 0330 CET e da allora navigano saldamente incollati. L’amarezza che l’equipaggio di Rosebud sta provando in queste ore sarà forse mitigata dalla consapevolezza che questo medesimo scenario si è già avverato in questa regata e, data l’elasticità con cui si muove la flotta, Rosebud raggiungerà nuovamente presto i suoi rivali.

Dalle prime ore del mattino, Alegre di Andres Soriano e Moneypenny di Jim Swartz stanno navigando a una velocità di 10-12 nodi e si trovano a metà strada tra Pantelleria e Lampedusa. Apparentemente hanno un buon vento costante da sud-est ed è probabile che, dopo l’ultimo giro di boa, riescano a raggiungere in volata Malta al lasco. Per Rosebud ci sono volute circa 12 ore prima di raggiungere la brezza che sta finalmente rinfrescando il Mediterraneo a sud della Sicilia, ma che tuttavia si rifiuta di spostarsi a nord. Così è la vela. I ricchi – Moneypenny e Alegre – si sono arricchiti ulteriormente, mentre i bisognosi – le altre 70 barche ancora in gara – hanno raggiunto la soglia della povertà. Se non altro Rosebud si trova a metà strada di Pantelleria, ma è una magra consolazione per il suo equipaggio d’esperti regatanti.

Will Best, navigatore del Mills 68 Alegre, ha spiegato così l’accaduto: “vi scrivo brevemente poiché dovrei essere in falchetta! Eravamo la barca più sottocosta e abbiamo trovato delle piccole tasche di vento che ci hanno consentito di camminare. A un certo punto, nella baia di Castellammare, ci siamo fermati ed è lì che pensiamo Rosebud abbia strambato per andare in cerca di più vento. Dalla nostra posizione eravamo i primi a poter sfruttare un eventuale vento da sud. Dopo aver doppiato Capo San Vito la brezza è arrivata velocemente e ci ha consentito di rimanere interni anche a Moneypenny.” Sarà stato un colpo di genio del navigatore? Dall’ultimo commento di Best si capisce che a volte il caso gioca un ruolo fondamentale: “forse è stata una partita fortunata.”

Il momento cruciale della sfida tra Alegre e Rosebud è stato tra le ore 20.00 CET e mezzanotte di ieri. Alegre si è buttata sottocosta, ha perso terreno e per quattro ore ha navigato lentamente con una rotta più bassa dietro a Rosebud, che invece seguiva una rotta più diretta verso Capo San Vito. Poco prima di mezzanotte tutto è cambiato. Alegre ha continuato a muoversi da una tasca di vento all’altra. Più di una volta Rosebud si è completamente fermata e non si è ripresa fino a mezzogiorno di oggi. Per gran parte della notte Rosebud ha navigato a velocità inferiori a cinque nodi. Alegre, nel frattempo, a parte due buchi di vento che devono aver fatto tremare il suo l’equipaggio, è riuscita a mantenere il suo ritmo e alle quattro di mattina ha raggiunto la brezza da sud. Da allora si è girata solo per tenere d’occhio Moneypenny.

Le teste di serie a bordo di Moneypenny, tra cui Gavin Brady e Francesco de Angelis, da Stromboli hanno condotto l’STP 65 su una rotta più settentrionale lungo la Sicilia. Per gran parte di ieri, Moneypenny non è stata in vista del resto della flotta, quindi si deve essere meravigliata quando questa mattina s’è imbattuta in Alegre poco a nord di Trapani. Entrambe hanno trovato vento ai due lati di Rosebud e sono ora impegnate in un duello verso il traguardo, con 10-15 nodi di vento da sud-est che ora di sera potrebbero incrementare fino a 20 nodi. Il miglior tempo d’arrivo per questi due yacht è previsto intorno alle 04.00 CET di domani (mercoledì) mattina. Spronandosi l’un l’altro, è possibile che gli equipaggi premano sull’acceleratore giungendo sull’arrivo prima del previsto.

Il progresso nel resto della flotta, oggi, è stato davvero uno spettacolo deprimente. Per tutto il giorno il vento da sud-est che ha sospinto i leader si è mantenuto a breve distanza dall’estremo occidentale della Sicilia, ma si è rifiutato di spostarsi a nord delle Isole Egadi. Solo due altri yacht hanno passato il cancello di Favignana – l’Open 50 Vento di Sardegna (ITA), condotto da Guido Maisto e Andrea Mura in equipaggio a due, e il TP52 RAN (GBR) di Niklas Zennstrom, con a bordo una serie di velisti professionisti inglesi che si devono essere chiesti che cosa stesse accadendo oggi. A un certo punto RAN è parsa favorita per un finale da podio. Sebbene a Favignana fosse terza overall in tempo compensato, sarà difficile che possa tenere testa alle barche più piccole al suo inseguimento, per non parlare di quelle più veloci davanti a lei. Se non altro RAN è in rotta per la prossima isola del percorso.

Meritano un pensiero anche le retrovie della flotta. Georges Bonello DuPuis, a bordo di Escape(MLT), ci ha chiamati nel pomeriggio: “non andiamo veloci da nessuna parte. E’ terribile. Ci sono ancora molte barche intorno e noi e il menu si mantiene buono.” Escape sta passando solo ora Palermo. L’ultima barca della flotta resta Zizanie (ITA), che deve ancora raggiungere Stromboli. Nisida (GBR) ci ha chiamati alle ore 16.00 CET riferendo che “l’anno scorso a quest’ora stavamo finendo la regata” e aggiungendo: “stiamo navigando a una discreta velocità di 7 nodi sotto spinnaker. La vita è rosea dopo una notte molto difficile. Ci troviamo a 19 miglia da Capo San Vito e mi aspetto che le cose diventino più facili da lì in poi dato che entreremo finalmente nel vento da sud,” ha aggiunto la co-skipper Hilary Cook.

Dal Cookson 50 Lee Overlay Partners (IRL), lo skipper Adrian Lee ha riferito: “abbiamo trascorso gran parte della mattinata abbonacciati e in più ieri notte all’una abbiamo preso una nassa a circa otto miglia al largo di Capo San Vito. Nel giro di 10 secondi siamo passati da 10 a zero nodi e abbiamo dovuto mandare un membro dell’equipaggio a tagliare la cima impigliata nella chiglia (basculante).” Lee e il suo equipaggio si trovano poco a nord dell’isola di Levanzo in compagnia di Strait Dealer (MLT) di David Frank, la prima barca maltese della flotta in reale.

La maggior parte degli equipaggi la sta prendendo bene. Monterey (BER), ad esempio, si “sta godendo l’opportunità di preparare del pane alle olive, innaffiare le piante (sic), perfezionare il caffè e preparare tanto ghiaccio per i drink.” L’equipaggio ha fatto notare che, nonostante ciò, sta prendendo la regata molto seriamente e che “da Stromboli ha scelto una rotta settentrionale e sta mantenendo un’andatura lenta ma costante verso il giro di boa delle Egadi.” L’equipaggio di Monterey, residente alle Bermuda, si trova a nord di Palermo, con Ton Ton (MLT) di Jonathan Gambin e Obelix (ITA) di Giampiero Martuscelli in vista. Domani il vincitore in tempo reale dovrebbe raggiungere Grand Harbour Marina e per la flotta è partito il conto alla rovescia per calcolare chi sarà il primo in tempo compensato.

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