Hayama, il peschereccio diventato yacht

di Valentina Cervelli 72 views0

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Hayama è senza dubbio uno yacht molto speciale. La ragione risiede nelle sue origini: prima di essere un’imbarcazione di lusso da 61 m era un peschereccio giapponese.

L’interessante storia di Hayama

E va da sé che oltre a essere una nave rimessa a nuovo in una maniera molto interessante oggettivamente parlando, è anche l’esempio di come ci possa essere sostenibilità in un settore come quello nautico. E partendo dal riciclo delle imbarcazioni. Anche se va detto che ragionare in questi termini non rende l’idea di come Hayama sia diventato uno stupendo yacht partendo da un peschereccio.

Questa imbarcazione nasce nel 1989 e naviga ora sotto bandiera panamense. Mentre scriviamo è attraccato In Puglia, si presuppone per una tappa crocieristica. La scorsa settimana era infatti nei pressi di Montenegro. Per metà della sua vita, questa barca ha raccolto pesce da inserire nel mercato ittico giapponese. Poi una volta acquistata dall’armatore giusto, Hayama è divenuta la “principessa” che è ora.

Un po’ come Cenerentola al ballo, la sua nuova vita è nata nel 2014 dopo una ristrutturazione e un rinnovamento di ben due anni. E va detto che da quel momento si è fatta notare come uno dei superyacht più interessanti che solcano i mari. E non solo per via della sua importanza.

Fare un salto indietro nel tempo ci consente di vedere anche come il nome dello yacht sia cambiato dall’inizio della sua prima vita. Nata come Hokuho maru, la nave è stata brevemente registrata nel 2001 come Hayama, per poi cambiare nome in Tsurugi e ritrovare il suo nome attuale nel 2014.

Potrebbe essere considerata quasi una vecchietta del mare. In fin dei conti l’età c’è. Ma come accade con le donne, la maturità non fa altro che apportare bellezza. E ora l’ex peschereccio è un magnifico superyacht.

La forza di un sogno

Questo è stato possibile anche perché il suo armatore, quello che ha voluto ristrutturarla nel 2014, ha pensato di dare all’imbarcazione una dignità tutta sua. Cancellando in un certo qual senso quella che era la sua vecchia storia, riuscendo a dar vita a uno yacht capace di dare al suo possessore ai suoi ospiti comodità, eleganza e semplicità.

Sono storie come quelle di Hamaya a farci rendere conto di come anche nel settore nautico si possa trasformare dando nuova vita. Bastano la buona volontà e discreti fondi finanziari. In questo modo è possibile non solo ristrutturare uno scafo vecchio e sfruttato, ma anche creare degli spazi vivibili per tutti.

Dando nuova vita a qualcosa che in altri casi sarebbe stato dismesso o smantellato.

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