Sul Pacifico in barca a remi, il diario di bordo di Alex Bellini dopo 275 giorni di mare

di Redazione 268 views0

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Aggiornamento sull’impresa di Alex Bellini, il rematore solitario che sta attraversando l’Oceano Pacifico a bordo di “Rosa di Atacama II”, una barca a remi. Bellini è al 275° giorno di navigazione, e quasi quotidianamente affida al proprio diario, pubblicato sul suo sito internet, i racconti e le impressioni della sua impresa in pieno svolgimento. Queste le sue parole.

“Oggi non si va da nessuna parte se non dove dice il vento, cioè dritto a W. Questa mattina per un bell’attimo, circa 3 ore, mi ero quasi convinto che il vento volesse concedermi una tregua. Infatti, subito dopo la sveglia, l’intensità è andata via via riducendosi fino addirittura a non far muovere il segnavento. Era il segnale che aspettavo, mi sono detto, e benchè stupito per l’inatteso evento mi sono messo a remare di buona lena con un mare ancora molto agitato e per di più ora molto disordinato. Ho fatto appena in tempo a fare 2 miglia ed esultare per l’ottima direzione della corrente verso SW, poi il passaggio di un banco di nuvole ha riportato forte vento da W che presto non sono più stato in grado di contrastare.

Prima di fermarmi ho avuto però anche il tempo di incontrare un piccolo gruppo di delfini (5/6 esemplari), cosa rara nel Pacifico perchè sino ad ora li avevo avvistati una sola volta, alle Marchesi. Il tempo di prendere in mano la macchina fotografica e se ne erano già andati. Ho messo in acqua tre sacche stagne piene d’acqua nella speranza che rallentino un tantino la deriva. Sfrutto la giornata che mi si prospetta di riposo per un aggiornamento. Per andare d’accordo però, io e voi, dobbiamo fare un patto: non dovete insistere perchè faccia aggiornamenti. Soprattutto adesso. Siete stati bravi fino ad ora…! Sapete che quando ho del tempo lo faccio sempre volentieri, ma alle volte anche un semplice -Ciao tutto bene- mi è impossibile da fare. Sono almeno 10 minuti di tempo che levo alla remata o peggio ancora al sonno e Dio solo sa di quanto ne abbia bisogno.

Lo so che siete impazienti di sapere sempre le ultime, ma alle volte potete accontentarvi di vedere il puntino della barca muoversi sulla mappa o gli aggiornamenti di Penelope, che se sono diventati anch’essi meno frequenti è perchè l’organizzazione dell’arrivo le occupa tutto il tempo. D’accordo? Scusate la maniera un po’ “ruvida” con cui ve lo chiedo ma, oltre alla stanchezza, questa situazione di maltempo persistente mi mette addosso anche molto nervosismo. Stanotte un’altra notte di fuoco e fiamme in cielo. Altra spettacolare serie di fulmini (che però non scaricavano al suolo) durata circa 3 ore durante la quale il vento, d’improvviso, ha fatto girare la barca di 180°. Così almeno ho pensato io quando alle 2 mi sono svegliato a controllare che cosa fosse successo… invece a girare è stato anche il vento, da NW a SSW.

Con addosso solo una cerata – Marylin Monroe usava dormire con solo 5 gocce di Chanel, io solo con una cerata ammuffita…. gli estremi della vita!! – mi sono fatto coraggio e sotto un cielo che s’illuminava come durante un terribile bombardamento ho provveduto a rigirare la prua della barca nella posizione in cui credevo fosse meglio. Nei fatti, però, neppure questo accorgimento mi ha evitato di derivare di circa 7 miglia verso NW. Ed ora eccomi qui, nuovamente nelle mani di un tempo inclemente, aspettando la prima occasione buona per riagguantare la terraferma.

Chi ha avuto modo di ascoltare il mio messaggio mandato a Caterpillar sa che questo prolungato maltempo è fonte di profondo avvilimento e demotivazione, e mi fa vedere il tutto sotto una luce ancora peggiore di quella che è. Il difficile diventa impossibile e una giornata storta diventa un dramma irrisolvibile (anche se in effetti è più di un giorno che le cose vanno male). E’ solo un fatto di atteggiamento mentale, lo so bene – fino a questo punto tutte le insidie e difficoltà sono state superate perchè io per primo le superavo mentalmente – ed uso parlarne spesso nei miei incontri, ma capitano giorni in cui è più facile lasciarsi andare alla disperazione piuttosto che reagire, e dopo tanto tempo uno può perdere anche la capacità di ragionare obbiettivamente e lucidamente.

Pensavo che tutti questi giorni passati in mare mi avessero insegnato l’arte dell’attesa, ma pare che certe lezioni non si apprendano mai bene del tutto. Questo è quanto. Ora mangerò e poi dormirò un po’, visto che tra una cosa e l’altra in 3 notti ho dormito meno di un deejay romagnolo, e vedrò di non pensare troppo alla giornata persa”.

L’ultima posizione rilevata per Bellini è 28°53′00.00” S e 156°17′19.00” W. E’ comunque possibile controllare dove si trova la “Rosa di Atacama II” in qualsiasi momento tramite il sito di Alex cliccando QUI.

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