Un momento toccante per la commemorazione del naufragio della Costa Concordia che ha causato la morte di 32 persone un anno fa all’isola del Giglio. Lo scoglio che si era conficcato sul ventre della nave è stato riposizionato laddove era stato strappato al mare. Un gesto simbolico a cui hanno partecipato i famigliare delle vittime e a cui qualcuno non è voluto essere presente per non trasformare una cerimonia intima nell’ennesimo evento mediatico. E’ stata la scelta del comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio de Falco, che come quella maledetta sera del 13 gennaio 2012 è lontano dall’isola del Giglio ma idealmente vicino a una tragedia che, senza bugie e disinteresse per le persone, avrebbe avuto un bilancio meno cruento.
naufragi
33° America’s Cup, La Société Nautique de Genève chiede alla divisione d’appello di fare chiarezza sul Match dell’America’s Cup

Il giudice Cahn della Suprema Corte di New York ha emesso una sentenza per cui i 10 mesi del periodo di preparazione indicati nel Deed of Gift per il Defender dell’America’s Cup per preparare la sua difesa per la regata, cominciano dal momento del deposito della sua sentenza del 12 maggio 2008. nonostante questo sviluppo positivo la Société Nautique de Genève (SNG), Yacht Club Defender, è obbligata a cercare ulteriore chiarezza rivolgendosi alla Divisione d’Appello della Suprema Corte di New York.
33° America’s Cup, il giudice Cahn emetterà una nuova sentenza per fissare le date

Nel corso dell’udienza odierna presso la Suprema Corte di New York, il giudice Herman Cahn ha ascoltato le argomentazioni sia della Société Nautique de Genève (SNG) che del Golden Gate Yacht Club. SNG ha chiesto al giudice di fissare le date tenendo in considerazione il fatto che il periodo di notifica di 10 mesi comincia da quando la sentenza della corte è definitiva. Il giudice Cahn ha specificato che pubblicherà una sentenza che indica le date delle regate della 33° America’s Cup.
33° America’s Cup: Foncia scuffia a largo di Lorient, l’equipaggio di Alinghi è in salvo

Alle 11:30 di questa mattina con più di 20 nodi di vento e onda atlantica, il trimarano di 60’ Foncia ha scuffiato a largo di Lorient con l’equipaggio di Alinghi a bordo. Due tra i dieci velisti a bordo, Piet van Niekerk e Francesco Rapetti sono stati trasportati in ospedale: tutti e due stanno bene e non hanno riportato gravi ferite. Il resto dell’equipaggio insieme a Alan Gautier hanno lavorato per mettere l’imbarcazione in sicurezza e trainarla a terra. Tutti erano scossi, ma senza problemi fisici.
Nave turca si incaglia sulle coste pugliesi, possibile rischio ambientale
Una nave battente bandiera turca, la Marti Pride, si è incagliata ieri nelle secche di Ugento, a due miglia dalla costa, in un tratto di mare di fronte alla costa pugliese compreso tra Santa Maria di Leuca e Gallipoli. L’imbarcazione, 2700 tonnellate di stazza e 90 metri di lunghezza, ha a bordo 11 componenti dell’equipaggio. L’incidente è avvenuto alle 4.15 della scorsa notte.
Australia, naufrago nuota fino a riva per 13 km in una zona infestata da squali per chiedere aiuto

Salvataggio record per due naufraghi al largo dello coste orientali dell’Australia, per una storia che sembra davvero un film. Un marinaio, Michael Williams, 39 anni, in seguito al naufragio del proprio peschereccio causato dalle reti impigliate nella scogliera, ha nuotato per dodici ore in una zona frequentata da squali per chiedere aiuto. Un suo compagno, John Jarret, di 41 anni, è invece rimasto aggrappato ad un rottame galleggiante per 30 ore, prima di venire soccorso.
La Und Adryiatic nel porto di Trieste, scongiurato il disastro ambientale

E’ entrata nel porto di Trieste la Und Adryiatic, il mercantile turco incendiatosi due settimane fa nell’Adriatico al largo delle coste Croate. L’autorizzazione all’ingresso nel porto è stata concessa dopo un’attenta valutazione e una serie di controlli e relazioni effettuate da tecnici e periti incaricati dall’armatore, dalle autorità croate e da quelle italiane. Le verifiche si sono rese necessarie per constatare le reali condizioni dello scafo incendiato, nonché le soluzioni prospettate dall’armatore e dalla Fincantieri per gli interventi e per lo smaltimento, nel pieno rispetto delle normative ambientali, di quanto rimasto a bordo a seguito del sinistro.
Sicurezza, Ipsema studia nuove misure per lo Stretto di Messina

Da oltre un decennio la navigazione nello stretto di Messina non è sicura. La grave carenza di sicurezza sembri derivi dall’aumento vertiginoso del traffico dovuto allo sviluppo del porto mercantile di Gioia Tauro e dagli attraversamenti orizzontali e verticali nello Stretto. E’ stato affidato all’IPSEMA, l’Istituto di previdenza dei marittimi, il compito di studiare le possibili misure per mettere in sicurezza una delle rotte più trafficate del mediterraneo.
Brucia ancora la Una Adryatik, squadre al lavoro per evitare un disastro ambientale

Ancora fiamme sulla Una Adryatik, il mercantile turco sul quale mercoledì è divampato un incendio. Nonostante gli interventi di Canadair e rimorchiatori, che hanno rovesciato sullo scafo tonnellate d’acqua, la nave continua a bruciare. Sembra tuttavia scongiurato il rischio di un’esplosione, anche se la temperatura a bordo resta oltre i 270 gradi. La nave ieri è stata spostata dal vento e dalle correnti di circa venti chilometri a Sud, inclinandosi di tre gradi a sinistra.
Mercantile turco in fiamme nell’Adriatico: si teme un’esplosione, rischio catastrofe ecologica

Pericolo di catastrofe ambientale nell’alto Adriatico. La Una Adryatik, una nave turca lunga 193 metri con a bordo 200 camion e tra le 100 e le 200 tonnellate di carburante e 11 tonnellate di ‘materiali pericolosi ed esplosivi’, è da ieri in fiamme e si teme che possa colare a picco riversando il carico in mare. Al momento un Canadair croato sta cercando di spegnere le fiamme, ma secondo il capo dei vigili del fuoco della regione Istria le possibilita’ di spegnere l’incendio sarebbero minime.
Naufragio della petroliera Erika, condanne “storiche” per i responsabili

Si è concluso il processo in corso a Parigi sul naufragio dell’Erika, la carretta dei mari in navigazione dalla Francia a Piombino che con il suo naufragio nel 1999 provocò sulle coste bretoni uno dei più grandi disastri ambiental-petroliferi della storia. Per il naufragio della carretta dei mari, che batteva bandiera maltese e che aveva cambiato sei nomi per restare a galla nel turbinoso mercato dei ferrivecchi del mare, il tribunale di Parigi ha giudicato colpevoli due italiani: l’armatore Giuseppe Savarese e il gestore Antonio Pollara, ma anche un´intoccabile multinazionale del petrolio, la Total, che noleggiò l´imbarcazione per trasportare un olio combustibile di pessima qualità verso le centrali Enel italiane.
Russia, quattro morti e due dispersi nel naufragio di un cargo bulgaro nel mare d’Azov

I cadaveri di quattro marinai sono stati recuperati dai soccorritori dopo il naufragio della nave cargo Vanessa, affondata con un carico di metallo nel mare d’Azov, al confine tra Russia e Ucraina. Un quinto marinaio è stato trovato vivo, ma le sue condizioni sono critiche. Lo ha comunicato il ministero delle Emergenze russo. Mancano all’appello ancora altri sei marinai, ma le ricerche sono rese difficili dal maltempo, con onde altre tre metri e un vento a 20-25 metri al secondo.
Cause di affondamento, ecco i numeri degli incidenti più frequenti

Oggetti sommersi urtati in navigazione o finiture troppo deteriorate sotto la linea di galleggiamento sono le principali cause di affondamento: lo riporta una statistica condotta dalla compagnia assicurativa americana BoatUs, che ha preso in esame un campione di cento imbarcazioni colate a picco negli ultimi anni. BoatUs ha suddiviso le tipologie di affondamento in due grandi categorie: in navigazione e all’ormeggio.
Anzio: affonda un peschereccio, due dispersi

E’ affondato ieri pomeriggio, a un chilometro dall’imboccatura del porto di Anzio, un peschereccio con quattro persone a bordo. Due di queste sono state tratte in salvo, mentre altrettante risultano ancora disperse.
Australia, naufraghi salvi grazie a una scritta sulla sabbia

Salvati da un aereo che ha notato l’enorme scritta “Help!” tracciata sulla spiaggia di un’isola deserta. E’ accaduto a tre naufraghi australiani, due ragazze di 22 e 24 anni e un uomo di 34, partiti sabato per un weekend a base di sci d’aqua e nuoto, affittando una barca da Heron Island, al largo delle coste nord orientali dell’Australia. Non è chiaro quale avaria abbia bloccato il mezzo, ma i tre sono stati costretti a fermarsi in un’isola sconosciuta e disabitata. Dopo una notte passata all’addiaccio e poche speranze di tornare alla base, hanno tracciato una enorme scritta sulla spiaggia, “Help”, aiuto, e sono rimasti ad aspettare i soccorsi.
