Scozia, gli archeologi scoprono un’antica nave vichinga

 Una nave vichinga, nascosta agli occhi degli archeologi per più di un millennio, è stata rinvenuta in una remota penisola della Scozia: il reperto nautico in questione consta soprattutto di uno scudo, di una cassa e di una spada che erano sicuramente presenti a bordo. Si tratta, in pratica, della prima sepoltura indisturbata di una imbarcazione di questo tipo per quel che concerne il territorio britannico. Il legname di questo mezzo è stato rinvenuto, per la precisione, nella penisola dell’Ardnamurchan, una delle zone più occidentali di tutta la Scozia, insieme a molte ossa di quelli che dovevano essere senza dubbio gli uomini presenti sulla nave.

Greenpeace è pronta a salpare con la Rainbow Warrior III

 Greenpeace ha varato proprio nel corso della giornata di ieri una nuova Rainbow Warrior: la città tedesca di Brema ha infatti assistito al lancio di una goletta da trentatre milioni di euro, una imbarcazione che va a sostituire idealmente il vecchio mezzo che è stato protagonista di numerose iniziative volte a mettere in luce pesche illegali e le attività controverse delle baleniere. La prima missione di questa stessa goletta, la quale si fregia della denominazione di Rainbow Warrior III, dovrebbe riguarda gli Stati Uniti e più precisamente la campagna contro l’utilizzo del carbone per ottenere elettricità; un’altra tappa fondamentale, poi, sarà quella relativa alla Foresta Amazzonica, in modo da poter lanciare l’allarme sulla deforestazione.

Legambiente: troppi porti minacciano le coste del Lazio

 Il futuro della nautica da diporto del Lazio è contraddistinto da numeri davvero impressionanti: si parla, infatti, di oltre diecimila posti in barca da aggiungere ai porti del litorale, con un conseguente aumento anche degli stessi approdi. Che conseguenze può avere una espansione di questo tipo? Legambiente Lazio sta facendo tappa nei principali porti laziali cercando di far ben comprendere l’allarme della possibile cementificazione del litorale che si andrebbe a causare in questa maniera: il compito viene affidato, come di consueto, alla Goletta Verde, ormai giunta ad Anzio. I rischi reali sono molto pericolosi, in primis il peggioramento della qualità dell’acqua, ma anche i fenomeni di erosione della costa. Uno dei progetti che sta facendo maggiormente storcere il naso è quello che riguarda la città di Fiumicino.

Tragedia del Transylvania: ritrovato il relitto dopo quasi cento anni

 Bergeggi, non distante da Savona, 4 maggio 1917: il transatlantico britannico Transylvania viene affondato dal missile di un U-Boot 36, un sottomarino di nazionalità tedesca, portando con sé nel mare anche la vita di oltre quattrocento persone. Dopo quasi un secolo, sembra che finalmente questa imbarcazione, protagonista di una delle tragedie nautiche più gravi del ventesimo secolo, sia stata ritrovata. Il Centro Carabinieri Subacquei di Genova ha infatti individuato questo antico relitto a ben 630 metri di profondità, proprio nella zona in cui avvenne la drammatica vicenda in questione. Fondamentale è stata la collaborazione di una ditta comasca, la Gaymarine. Non sono pochi a conoscere i dettagli di questa storia, ma ora che c’è questa importante novità verrà sicuramente la voglia a molti altri di approfondire i fatti.

Nautica: è crisi per i ‘piccoli’

 Aria di crisi per i costruttori italiani specializzati in piccole barche: le dimensioni ridotte delle imprese, per lo più di stampo artigianale, impediscono spesso di competere in modo adeguato sui mercati stranieri e quindi rendono necessario focalizzarsi su un mercato interno in sofferenza, in cui i potenziali clienti, per le difficili condizioni economiche attuali, preferiscono per il momento lasciare nel cassetto il sogno di ‘farsi la barca’.

Le previsioni sono più che mai oscure: si prevede che nel corso del 2011 la perdita si attesterà al 20 per cento circa rispetto all’anno precedente; nonostante questo, i piccoli costruttori delle barche che non necessitano di immatricolazione (trai cinque e i dieci metri) sono comunque presenti all’imminente Salone di Genova.

Paul Gauguin Cruises, una nuova nave per Mediterraneo e Caraibi

 La linea crocieristica di lusso Paul Gauguin Cruises, ben conosciuta e apprezzata per le sue lunghe rotte nelle acque del Sud Pacifico, ha annunciato i propri piani per il futuro: si tratta di programmi piuttosto ambiziosi e di espansione progressiva, anche perché si punterà soprattutto sul Mediterraneo, sui Caraibi e sull’America Latina con una nuova imbarcazione. In effetti, la compagnia di Bellevue, sussidiaria della Beachcomber Croisiers Limited, ha appena provveduto ad acquistare una nave, finora priva di denominazione, che dovrebbe consentire di ospitare a bordo circa novanta passeggeri e che comincerà i propri viaggi verso la dine del 2012. Si tratterebbe di una innovazione importante, anche perché per il momento la Paul Gauguin (battente bandiera delle Bahamas) vanta una sola nave da 332 passeggeri e che è ancorata a Tahiti.

Ribaltamento del Concordia: il Canada fa chiarezza

 Il Concordia, imbarcazione della Nuova Scozia (la provincia federale del Canada) che si rovesciò lo scorso anno nelle acque sudamericane a causa di una tempesta, sta rivivendo alcuni particolari del suo ultimo viaggio: in particolare, come ha appurato con accuratezza il Federal Transportation Safety Board, l’equipaggio non comprese appieno il rischio che stava correndo, una imperizia che è costata davvero cara. Ad esempio, infatti, non furono adottate le misure tipiche che ci si aspetterebbe in questi casi, come la riduzione della vela, con il conseguente e inevitabile affondamento. Il rapporto del board in questione ha anche accertato che le porte e le finestre furono lasciate aperte, permettendo all’acqua di entrare in maniera molto più rapida a bordo e causando un veloce ribaltamento. In quel modo, come ha precisato l’investigatore Paulo Ekkebus, un soccorso era praticamente impossibile.

Nautica: il futuro è ecologico

 ENA-codesign: è stato così battezzato un progetto su scala europea il cui scopo è stimolare la realizzazione di imbarcazioni che rispettino l’ambiente e che allo stesso tempo possano essere utilizzate dai diversamente abili: questi due sono infatti gli obbiettivi principali fissati dal programma LIFE+, strumento finanziario dell’Unione europea per la tutela dell’ambiente.

Scopo del progetto ENA – Ecodesign è dunque quello di progettare e realizzare imbarcazioni ecologiche, integrando l’applicazione dell’ecodesign (definito con la Direttiva 2005/32/EC), della cosiddetta ‘Impronta Ecologica (Carbon footprint) e della gestione ambientale con l’ecomanagement e la Valutazione Ciclo-Vita (LCA).

Odissey Marine, nuova missione per recuperare la SS Gairsoppa

 La compagnia americana di esplorazioni marittime Odissey Marine è ancora la volta in prima fila per il ritrovamento di una vecchia imbarcazione dispersa: si tratta di una nave britannica che affondò nel 1941 nel corso del suo viaggio da Calcutta a Londra e che è stata recentemente localizzata. La fiducia è molto alta e si nutre un profondo ottimismo nel recupero del suo carico in sterline d’argento, per un valore complessivo di 150 milioni. L’80% di questo tesoro rimarrà proprio alla società statunitense, così come è stato preventivamente concordato con il Dipartimento dei Trasporti a stelle e strisce, il quale ha assegnato il contratto di esplorazione. L’amministratore delegato di Odissey, Greg Stemm, non sta nella pelle ed ha affermato che la fortuna li ha finora condotti a individuare il punto esatto in cui si trova il relitto, inoltre, con gli strumenti a disposizione della compagnia non dovrebbe essere difficile completare l’opera.

La Nuova Zelanda impone delle limitazioni alla pesca

 Il Ministero della Pesca e dell’Acquacoltura della Nuova Zelanda ha annunciato che vi saranno dei sostanziosi cambiamenti per quel che riguarda le limitazioni della pesca: i nuovi paletti, i quali saranno introdotti a partire dal prossimo 1° ottobre, non saranno molto rigidi riguardo ad alcune specie, come ad esempio il pesce specchio atlantico (orange roughy come lo chiamano i neozelandesi) e la specie maccullochella, mentre la severità sarà più alta per quel che concerne il nasello codalunga e il tonno. La decisione ha uno scopo ben preciso, dato che si vuole tenere conto della nuova abbondanza di specie ittiche presenti in questi mari e assicurare che la pesca venga svolta nel rispetto dei livelli di sostenibilità.

Il viaggio del rompighiaccio Laurier nell’Artico canadese

 Il rompighiaccio Sir Wilfrid Laurier della Guardia Costiera canadese salpa da Victoria ogni estate con destinazione l’Artico, per lo meno l’area che fa capo allo stato nordamericano. Il percorso è davvero affascinante anche se ricco di insidie, visto che si attraversa il vasto Golfo dell’Alaska per poi giungere alle Isole Aleutine, a quasi tremila chilometri di distanza, quindi non certo una passeggiata. Si tratta dell’inizio di una missione che ha la durata di diversi mesi. Il Laurier è stato progettato e costruito proprio per rispondere in maniera efficace ai rigidi freddi del viaggio artico: questa imbarcazione, infatti è lunga ottantatre metri e pesa addirittura 3.800 tonnellate. Inoltre, la sua potenza nello spezzare la resistenza dei ghiacci viene data dai tre motori diesel che generano un’energia impressionante.

Il mistero delle navi fantasma Erebus e Terror

 È stata descritta come una delle principali storie dell’orrore dell’Inghilterra vittoriana: due imbarcazioni con ben 129 uomini a bordo e con la migliore tecnologia dell’epoca a disposizione, svaniscono nel nulla, senza lasciare alcuna traccia. Le ricerche delle navi “fantasma” sono durate oltre un secolo e uno degli ultimi tentativi di ricostruire la verità risale allo scorso mese: ma nessuno è ancora riuscito a rinvenire la Erebus e la Terror, due mezzi praticamente gemelli che partirono per il loro ultimo viaggio in direzione del Polo Nord. Nel 1845 il capitano della British Royal Navy, John Franklin, riunì gran parte dei suoi migliori uomini per una missione che era volta a svelare i misteri del celebre Passaggio a Nord-Ovest; la spedizione di Franklin non era certo la prima ad addentrarsi in una simile avventura, ma sicuramente è quella meno celebre.

Genova: Suzuki Italia partecipa al Salone Nautico

 La filiale italiana del colosso giapponese sarà presenta al Salone Nautico di Genova, nel padiglione dedicato a imbarcazioni e motori fuoribordo; per il 4 ottobre alla 17.30, presso lo stand della compagnia, è programmata una conferenza stampa dedicata alle sue ultime novità.

Suzuki intende sfruttare col Salone l’opportunità di mostrare al pubblico i suoi ultimi prodotti, basati sull’uso delle nuove tecnologie e l’utilizzo di nuovi materiali: per l’occasione sarà allestita un’area tecnologica nella quale le novità presentate dalla compagnia.

Nutrita la lista delle novità: si parte con una calandra in carbonio con condotto di aspirazione superiore, sviluppata per migliorare le prestazione del DF300, motore di primo piano nella gamma dei fuoribordo Suzuki; si prosegue con una barra di comando in magnesio, all’insegna del basso impatto ambientale, che col suo peso inferiore rispetto a quello dei materiali tradizionali, migliora i consumi e riduce le emissioni.

Israele, recuperata l’ancora di un’antica imbarcazione

 Le scoperte nautico-archeologiche sono davvero tra le più affascinanti, testimonianze di un passato importante: ne è un chiaro esempio quella che è stata effettuata da alcuni bagnini israeliani al largo del Mar Mediterraneo nel corso di questo mese. Si è trattato di una missione di recupero piuttosto particolare e inusuale e ha avuto come attrice protagonista l’ancora di un’antica imbarcazione. Il prezioso reperto è stato individuato a circa sessanta metri dalla costa, con le sabbie che hanno rivelato un vero e proprio tesoro. Nello specifico, si tratta di un’ancora realizzata in ferro e della lunghezza di ben 2,1 metri. Il peso complessivo, inoltre, è pari a trecento chilogrammi, molto probabilmente si tratta di uno dei resti di un vascello bizantino affondato in queste acque ben 1.700 anni fa a seguito di una tempesta, almeno secondo quanto appurato dall’Antiquities Authority di Israele.