Fogar-Mancini: il naufragio del Surprise del 1978

di Redazione 2.196 views0

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Sicuramente nè Ambrogio Fogar, navigatore, esploratore e futuro conduttore televisivo di successo, nè Mauro Mancini, giornalista del quotidiano La Nazione, potevano immaginare quale sorte li aspettava qiando salparono a bordo del Surprise il 19 gennaio 1978 da Mar de Plata: l’imbarcazione viene infatti successivamente colpita e danneggiata da un’orca marina o da un’onda anomala, tanto da affondare in breve tempo. Il naufragio diventa la triste realtà e su una zattera di salvataggio gli stessi Fogar e Mancini riescono a portare alcuni viveri e qualche strumento di bordo in modo da tentare una disperata impresa di salvataggio. Da quel giorno di gennaio sono passati ormai quasi tre mesi e dopo ben settantaquattro giorni in balie della corrente, il 2 aprile i due vengono scorti dalla nave greca Mastro Stefanos e salvati. Ma Mancini, duramente provato dalla terribile esperienza, morirà due giorni dopo a causa di una polmonite.

Il mare può essere anche crudele a volte e questa vicenda lo testimonia in maniera perfetta. La zattera del naufragio è stata opportuntamente restaurata e ora può essere ammirata al Galata Museo del Mare di Genova, un prezioso reperto di una storia che tenne col fiato sospeso tutti gli appassionati di nautica, ma non solo. Anche Fogar non c’è più, dopo tredici anni in cui è rimasto quasi completamente paralizzato, ma lo spirito dell’avventura è ancora vivo. L’intento di Fogar in quel 1978 era quello di raggiungere la Terra del Fuoco e di proseguire poi verso il Polo Sud, un viaggio davvero ambizioso e affascinante, ma che non avvenne mai.

Del Surprise, ovviamente, non è rimasto più nulla, il suo affondamento è stato velocissimo, appena sei minuti. La donazione della famiglia Fogar al museo genovese rappresenta un’opportunità fondamentale per la storia della vela italiana, le imprese del navigatore milanese possono essere ora conosciute da tutti, così come la storia di Mauro Mancini, ispiratore della splendida collana “Navigare lungo costa”.

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