Ed Baird, il timoniere di Alinghi, parla degli X40 dopo i primi allenamenti


Ed Baird, timoniere di Alinghi, offre sul sito del consorzio svizzero le sue impressioni di navigazione a bordo del X40 dopo il primo giorno di allenamento con il sailing team, da quando Alinghi ha vinto l’America’s Cup nel luglio dello scorso anno.

Il sailing team di Alinghi comincia ufficialmente gli allenamenti


Sette mesi dopo aver vinto la seconda America’s Cup consecutiva, il saling team di Alinghi è di nuovo in acqua e si allena a Valencia. Quindici velisti hanno regatato sugli Extreme 40 di Alinghi (nella foto di proprietà del consorzio svizzero) sabato; tra loro Ed Baird, Dean Phipps, Yves Detrey, Warwick Fleury, Murray Jones, Lorenzo Mazza, Francesco Rapetti, Pieter van Nieuwenhuyzen, Juan Vila, Nils Frei, Curtis Blewett, Rodney Ardern, Nicolas Texier, Luc Dubois e Pierre-Yves Jorand.

Valencia, Alinghi ancora in mare con gli Extreme 40


Gli Extreme 40 sono usciti in mare per la messa a punto preliminare in attesa dell’inizio dell’allenamento vero e proprio dell’equipaggio, che comincerà domani. A bordo di quello bianco c’erano i progettisti Jean Claude Monnin e Pierre Yves Jorand, insieme ai velisti Murray Jones, Nils Frei e Juan Vila. Sulla barca nera invece altri progettisti: Dirk Kramers, Daniele Constantini e Luc Dubois, insieme ai velisti Yves Detrey e Piet van Nieuwenhuyzen.

Alinghi naviga sugli Extreme40 a Valencia!

Alinghi è uscito in mare ieri mattina a Valencia con due catamarani Extreme 40. Queste imbarcazioni multiscafi realizzate in fibra di carbonio e dunque leggerissime, sono progettate da Yves Loday, Herbert Dercksen e Mitch Booth con un solo scopo: la velocità. Progettisti e velisti di Alinghi si sono alternati a bordo; tra loro c’erano Pierre-Yves Jorand, Luc Dubois, Dirk Kramers, Kirst Feddersen, Mike Schreiber, Kurt Jordan, Aaron Perry, Murray Jones e Pieter van Nieuwenhuyzen.

Alinghi, intervista a Tom Schnackenberg

Dal sito del consorzio svizzero intervista a Tom Schnackenberg, l’esperto velista neozelandese incaricato dall’ACM (organizzatore dell’America’s Cup) dello sviluppo delle nuove regole di classe.

Si è detto molto a proposito degli AC90, ma quale sarà il tuo ruolo se Alinghi sarà costretto dalla magistratura ad accettare la sfida del GGYC, così come è stata prospettata?
Se dovesse verificarsi questa ipotesi, allora il mio ruolo sarebbe sicuramente diverso e cioè ACM dovrebbe essere consultata e dovrebbe gestire la difesa. La prima cosa che vorrei dover fare è quella di avere un’idea chiara sulla tipologia di imbarcazione che sfiderà, come la regata deve essere organizzata e che cosa bisogna riuscire a fare per essere sicuri che la regata stessa si svolga regolarmente.