Ericsson Racing Team perde il primato nella quinta tappa della Volvo Ocean Race

di Redazione 254 views0

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Le prime due settimane della quinta tappa della Volvo Ocean Race hanno visto sia giornate emozionanti (i primi giorni al largo della Cina) che monotone (raffiche al traverso nelle zone degli alisei).
La battaglia è entrata nel vivo perché, al momento di doppiare le Fiji, arcipelago di circa 322 isole che costituiscono uno stato indipendente, la flotta si è aperta a ventaglio.
I due scafi dell’Ericsson Racing Team che fino a due giorni fa occupavano il primo ed il secondo posto in classifica, hanno perso temporaneamente le loro posizioni di testa in seguito alla decisione di navigare ad Est dell’arcipelago, in particolare dell’isola Vanua Levu, che si trova a Nord-Nord/Est delle Fiji.
Altre due imbarcazioni hanno invece optato di doppiare l’arcipelago ad occidente, conquistando le posizioni di testa della classifica. Stanno navigando con un angolo migliore quindi più veloce e devono coprire una distanza inferiore rispetto al waypoint utilizzato per calcolare le distanze fra le barche. Successivamente questa scelta potrebbe causare delle difficoltà.

“Le previsioni meteorologiche non sono per niente favorevoli alla scelta di tenersi ad occidente, perché indicano che nel prossimo paio di giorni vi saranno delle vaste zone senza vento,” ha detto Aksel Magdahl, navigatore di Ericsson 3. “Se vogliamo dirigerci a Est, ci troveremo a battagliare di bolina per molte ore, scelta molto costosa in termini di energie.”
“E allora forse migliore scegliere di tenersi ad occidente rischiando quella che probabilmente sarà una grossa perdita, ma contando sulla possibilità di farcela senza troppi sforzi? O invece rischiare il tutto per tutto sulla rotta ad Est assorbendo una perdita iniziale sicura di forse 12 ore, ma con lo scopo di rimanere in una zona dov’è più probabile trovare venti favorevoli che non ad occidente?” ha detto Magdahl.
Chris Bedford, il metereologo del team, ha paragonato la situazione attuale a quella di una flotta in corsa tutt’insieme contro un muro, con nessuno che voglia separarsi dalla barca avversaria.
“La situazione è del tutto prevedibile se si considerano i report delle posizioni ogni 3 ore.” Dice Bedford. “Con i report ogni 12 ore risulta che si navighi stando al meteo. Le barche si trovano in questa posizione quale conseguenza di scelte tattiche, non strategiche.”
Su Ericsson 4 l’equipaggio ha sentito un colpo così forte da far credere di essere andati a sbattere contro un muro. Invece si trattava della grandissimo Code Zero uscito dal tamburo del rulla fiocco. Il tamburo aveva ceduto e la vela sbatacchiava dietro la randa. L’equipaggio ha reagito issando immediatamente un genoa che era stato ammainato poco prima, lottando poi per ammainare l’altra vela.
“Poi, mentre la vela veniva impachettata in coperta, è giunto l’ultimo report sulle posizioni, con la notizia che la flotta si era divisa in 2 nei pressi delle Fiji,” ha detto Guy Salter, navigatore di Ericsson 4. “Questa notizia ci ha costretti a prendere delle decisioni tattiche studiando rotte e condizioni meteo, ma non sembra ci sia alcun motivo per modificare la strategia che avevamo impostato precedentemente.”

CLASSIFICA VOLVO OCEAN RACE – TAPPA N° 5
(23 febbraio 2009, 13.03 GMT)
1. Puma, a 8.364 miglia nautiche all’arrivo
2. Telefónica Blu, +18 NM
3. Ericsson 4, +20 NM
4. Ericsson 3, +41 NM
5. Green Dragon, +78 NM