Anctarctica Cup, dopo 102 giorni Fedor Konyukhov taglia il traguardo!


Fedor Konyukhov ha tagliato il traguardo! Il navigatore solitario russo, unico partecipante alla massacrante Antarctica Cup, ha concluso la sua circumnavigazione dell’antartide alle basse latitudini dopo 102 giorni, dopo aver navigato tra tempeste, freddo, iceberg e difficoltà di ogni tipo a bordo del suo Open85 “Trading Network Alye Parusa”.

Antarctica Cup, Konyukhov si tiene a Nord per evitare tempeste ed iceberg


Prosegue la marcia di Fedor Konyukhov, impegnato nell’Antarctica Cup e al momento nell’Atlantico del Sud. Il navigatore russo sta cercando di tenersi più a nord possibile per evitare la zona degli iceberg, e negli ultimi giorni ha trovato delle condizioni meteo accettabili. Ecco le sue ultime parole: “Ora è mattina presto, ma questa notte è stata difficoltosa. Ho dovuto combattere con un meteo difficile per tutto il tempo, con il vento che passava i 50 nodi. Secondo le previsioni mi trovo ai confini di un’area di depressione centrata più a Sud, ma abbiamo avuto solo 12 ore di burrasca. Questo è il vantaggio di trovarsi più a nord: certo, abbiamo allungato il percorso di molte miglia ma l’obiettivo è cercare di limitare al massimo la permanenza in zone climatiche critiche”.

Antarctica Cup, Fedor Konyukhov nella zona degli iceberg nell’Atlantico meridionale

 Prosegue la navigazione di Fedor Philippovich Konyukhov, il navigatore russo che sta partecipando, come unico concorrente, all’Antarctica Cup. Questa affascinante competizione prevede la circumnavigazione a vela, in solitaria, dell’Antartide, con partenza e arrivo ad Albany in Australia. Un “viaggio” di circa 14mila miglia in una zona inospitale, fredda e pericolosa, che prevede il passaggio dei tre capi (Leewin, Horn e Agulhuss) prima dell’approdo. A bordo del suo monoscafo Open 85 Trading Network Alye Parusa il navigatore russo, non nuovo a imprese simili, si trova al momento a 45°27.84’S e 19°31.50’W, in una zona dell’Atlantico meridionale in cui il rischio iceberg è estremamente elevato.

Un’enorme massa di rifiuti galleggia nel Pacifico, è la “Great Pacific Garbage Patch”


C’è una “zuppa di plastica” composta da rifiuti e grande due volte l’America che galleggia sotto il livello delle acque nell’Oceano Pacifico, lo ha scoperto un oceanografo americano e il quotidiano britannico The Independent ne ha dato oggi notizia. La “Great Pacific Garbage Patch” (Grande Massa di Rifiuti del Pacifico) sta espandendosi ad un ritmo costante, è composta di due settori collegati e sostenuta dalle correnti marine. Si tratta della più grande discarica del mondo e si è formata nel tempo in parte a causa degli scarti gettati in mare dalle grandi navi da crociera e le petroliere, in parte a causa dei rifiuti che lasciano la terraferma per mezzo dei fiumi e delle discariche presenti vicino al mare.