Long Beach: in calo gli scambi commerciali del porto

di Redazione 278 views0

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Non ci sono buone notizie per il porto di Long Beach, la città californiana situata nella parte meridionale della Contea di Los Angeles: gli scambi commerciali di questa importante struttura dovrebbero continuare a rallentare in questi ultimi due mesi del 2011, nonostante gli economisti siano fiduciosi circa una sostanziosa crescita delle esportazioni non più tardi della primavera del prossimo anno. Una timida speranza per l’anno ancora in corso deriva però dall’ultimo rapporto pubblicato dalla National Retail Federation, la quale ha stimato una leggera ripresa in relazione ai trasporti. Entrando maggiormente nel dettaglio dei numeri, c’è da dire che le importazioni sono destinate a calare di ben 4,5 punti percentuali nel periodo compreso tra lo scorso 1° ottobre e il prossimo 31 dicembre, un dato che risulta dal confronto con lo stesso periodo del 2010: si tratta, a conti fatti, di un declino pari a circa 82mila cargo.

A dire il vero, comunque, non si tratta di un ribasso molto evidente, ma certamente non può reggere il confronto con l’ultimo periodo di grazia per il porto in questione, vale a dire il trimestre conclusivo del 2008, quando i volumi totali raggiunsero quota 243mila. Le preoccupazioni derivano soprattutto dal fatto che le revisioni delle stime sono state numerose e sempre improntate al ribasso. Le vendite complessive dovrebbero rimanere in linea con la media dei dieci punti percentuali, ma c’è la consapevolezza che il periodo natalizio non sarà foriero di grandissimi risultati.

Tra l’altro, bisogna anche considerare che più di cinquantamila persona lavorano nelle industrie commerciali di Long Beach, insieme a quelle di San Pedro e Wilmington. Insomma, non si può stare per nulla tranquilli e questo per due motivi ben precisi: in effetti, Long Beach è uno dei più importanti centri marittimi degli Stati Uniti (viene definita non a caso la “capitale acquatica della nazione”), ma soprattutto un centro nevralgico che influenza l’economia globale.

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