E’ entrata nel porto di Trieste la Und Adryiatic, il mercantile turco incendiatosi due settimane fa nell’Adriatico al largo delle coste Croate. L’autorizzazione all’ingresso nel porto è stata concessa dopo un’attenta valutazione e una serie di controlli e relazioni effettuate da tecnici e periti incaricati dall’armatore, dalle autorità croate e da quelle italiane. Le verifiche si sono rese necessarie per constatare le reali condizioni dello scafo incendiato, nonché le soluzioni prospettate dall’armatore e dalla Fincantieri per gli interventi e per lo smaltimento, nel pieno rispetto delle normative ambientali, di quanto rimasto a bordo a seguito del sinistro.
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Brucia ancora la Una Adryatik, squadre al lavoro per evitare un disastro ambientale
Ancora fiamme sulla Una Adryatik, il mercantile turco sul quale mercoledì è divampato un incendio. Nonostante gli interventi di Canadair e rimorchiatori, che hanno rovesciato sullo scafo tonnellate d’acqua, la nave continua a bruciare. Sembra tuttavia scongiurato il rischio di un’esplosione, anche se la temperatura a bordo resta oltre i 270 gradi. La nave ieri è stata spostata dal vento e dalle correnti di circa venti chilometri a Sud, inclinandosi di tre gradi a sinistra.
Mercantile turco in fiamme nell’Adriatico: si teme un’esplosione, rischio catastrofe ecologica
Pericolo di catastrofe ambientale nell’alto Adriatico. La Una Adryatik, una nave turca lunga 193 metri con a bordo 200 camion e tra le 100 e le 200 tonnellate di carburante e 11 tonnellate di ‘materiali pericolosi ed esplosivi’, è da ieri in fiamme e si teme che possa colare a picco riversando il carico in mare. Al momento un Canadair croato sta cercando di spegnere le fiamme, ma secondo il capo dei vigili del fuoco della regione Istria le possibilita’ di spegnere l’incendio sarebbero minime.
Russia, quattro morti e due dispersi nel naufragio di un cargo bulgaro nel mare d’Azov
I cadaveri di quattro marinai sono stati recuperati dai soccorritori dopo il naufragio della nave cargo Vanessa, affondata con un carico di metallo nel mare d’Azov, al confine tra Russia e Ucraina. Un quinto marinaio è stato trovato vivo, ma le sue condizioni sono critiche. Lo ha comunicato il ministero delle Emergenze russo. Mancano all’appello ancora altri sei marinai, ma le ricerche sono rese difficili dal maltempo, con onde altre tre metri e un vento a 20-25 metri al secondo.