Il navigatore solitario Thomas Coville, impegnato con il suo maxi trimarano Sodeb’o nel tentativo di battere il record sul giro del mondo, ha coperto in 24 ore la distanza di 620,80 miglia, a una media di 25,87 nodi.
lorient
Coville e Sodeb’O passano l’equatore e si dirigono verso sud con un ritardo di 66 miglia dai riferimenti di Joyon
Perché i marinai che attraversano l’Atlantico verso sud, diretti al capo di Buona Speraza, allargano così tanto il raggio della loro discesa? Chiedere all’isola di Sant’Elena, il cui Anticiclone semplicemente sbarra la strada! I candidati al giro del mondo sono obbligati a scendere tenendo in faccia l’aliseo di sud-est e controcorrente, nell’attesa che una depressione permetta loro di mettere la freccia a destra e proseguire verso sud.
Thomas Coville e il Maxi Sodeb’O in stand-by a Brest!
Thomas Coville e il suo equipaggio hanno raggiunto mercoledì sera, alle 18.30, il porto di Brest, dove il trimarano attenderà la finestra meteo ottimale per salpare e tentare di battere il record del giro del mondo attualmente detenuto da Francis Joyon in 57 giorni, 13 ore, 34 minuti e 06 secondi. Navigare in solitaria a bordo di un grande multiscafo richiede abilità del tutto particolari, padroneggiate solo da una manciata di uomini e donne in tutto il mondo. Su queste barche, la velocità crea tanta adrenalina quanto stress, e l’optimus è dato dal raggiungimento del perfetto equilibrio tra la velocità e la soglia del rischio. Dalla fiducia del marinaio, nasce la velocità della barca.
Coville ci riprova, Sodeb’O finalmente di nuovo in acqua!
Lunedì 6 ottobre, Thomas Coville e la sua equipe hanno rimesso in mare il Maxi Trimarano Sodeb’O (105 piedi), in cantiere a Lorient da più di un mese. I “Sodeboys” in queste ultime settimane hanno lavorato all’ottimizzazione del Trimarano per il record di giro del mondo in solitaria che Thomas Coville cercherà di battere quest’inverno. “Questo cantiere è una tappa importante, dato che si tratta dell’ultima occasione che abbiamo per adattare la barca in base a tutto quello che abbiamo appreso da un anno di navigazione a bordo di Sodeb’O – spiega Coville, prima di entrare nel dettaglio – oltre alla deriva e alle vele, abbiamo ottimizzato l’equilibrio del timone, fondamentale per una navigazione in solitaria, in cui molto è affidato ai sistemi di navigazione automatica. Il mio spazio vitale è stato reso ancora più funzionale, e nel cockpit è stato ricavato un oblò che mi permeterà di sorvegliare le vele pur restando sottocoperta”.