Il mare può essere anche crudele a volte e questa vicenda lo testimonia in maniera perfetta. La zattera del naufragio è stata opportuntamente restaurata e ora può essere ammirata al Galata Museo del Mare di Genova, un prezioso reperto di una storia che tenne col fiato sospeso tutti gli appassionati di nautica, ma non solo. Anche Fogar non c’è più, dopo tredici anni in cui è rimasto quasi completamente paralizzato, ma lo spirito dell’avventura è ancora vivo. L’intento di Fogar in quel 1978 era quello di raggiungere la Terra del Fuoco e di proseguire poi verso il Polo Sud, un viaggio davvero ambizioso e affascinante, ma che non avvenne mai.
Del Surprise, ovviamente, non è rimasto più nulla, il suo affondamento è stato velocissimo, appena sei minuti. La donazione della famiglia Fogar al museo genovese rappresenta un’opportunità fondamentale per la storia della vela italiana, le imprese del navigatore milanese possono essere ora conosciute da tutti, così come la storia di Mauro Mancini, ispiratore della splendida collana “Navigare lungo costa”.
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