Sul Pacifico in barca a remi, il diario di bordo di Alex Bellini dopo 281 giorni di mare

di Redazione 247 views0

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Aggiornamento sull’impresa di Alex Bellini, il rematore solitario che sta attraversando l’Oceano Pacifico a bordo di “Rosa di Atacama II”, una barca a remi. Bellini è al 281° giorno di navigazione, e quasi quotidianamente affida al proprio diario, pubblicato sul suo sito internet, i racconti e le impressioni della sua impresa in pieno svolgimento. Queste le sue parole.

“Sono le 06:00, mi sono alzato da poco. La notte è ancora avvolta nell’oscurità più totale e fa freschino. Le gambe nude sono avvolte dal sacco a pelo e la condensa dell’umidità della notte scorre sul vetro del portellone fino a toccare terra dove si è formata una piccola macchia d’acqua. Spero che il sole di oggi scaldi abbastanza per farla andare via, ma temo che non avrò tale fortuna infatti mi pare di intravedere molte nubi…mannaggia. C’è un po’ di vento, ma solo una piccola parte di quello previsto per oggi. La barca, comunque, è molto sensibile anche alle onde più piccole così mi trovo già a ballare. Solo ora trovo qualche minuto per scrivervi. Ieri sera, dopo cena, avevo intenzione di prendere in mano il PDA ma poi non l’ho più fatto.

Come avrete visto sono riuscito a superare il brutto momento e grazie ad un vento tornato collaboratore, seguendo le indicazioni di Roger e Manubrio, mi sto spingendo il più possibile verso Ovest così da sfruttare al meglio la prossima botta di vento da Nord. Per quel giorno spero anche di aver raggiunto una zona con correnti favorevoli. Per il momento non ho nessun beneficio di correnti anzi, ritrovo le stesse difficoltà a remare delle settimane scorse, ma so che saranno gli ultimi giorni. A proposito di meteo sono molto ottimista e fiducioso perchè ieri ho avuto conferma (ma non certezza in quanto stiamo sempre parlando di meteorologia ed ormai ne ho visti talmente tanti di cambi repentini che non credo più a niente al 100%) di un generale miglioramento e proprio nei giorni in cui prevedo di raggiungere la costa l’arrivo di venti prevalentemente da Nord.

Insomma, se il vento non dovesse giocarmi brutti scherzi, questa potrebbe essere la volta buona. …e tra un mese sarà passato anche Natale! Me ne sono accorto ieri quando ho preso tra le mani il mio diario di bordo. Forse per la prima volta in maniera tanto concreta mi sono reso conto di quanto tempo sia passato dal giorno della mia partenza. In questi mesi sono stati tantissimi i fatti piacevoli e sgradevoli, nascite e morti, compleanni, anniversari che hanno segnato la vita delle persone a terra e in qualche modo hanno cadenzato anche il tempo qui a bordo, più delle stagioni, tanto che non posso dire di aver fermato il tempo in senso assoluto. La vita, seppur con grosse differenze, è sempre vita anche qui.

Ciò che è certo è che quando tornerò a casa molte cose saranno cambiate. Troverò nuove persone e non ne vedrò più altre. Nei giorni scorsi in molti mi avevate chiesto se sentissi già odore di terra e tra me e me rispondevo sempre: “Ma cosa vuoi sentire odori di terra, a 200 chilometri di distanza!”, invece devo ammettere di essermi sbagliato. Con il persistente vento da Ovest alcuni, inconfondibili segni sono arrivati sino a me. Non parlo solo delle molte farfalle che, o svolazzando o posandosi sulla barca, mi hanno raggiunto da terra o dei “fiocchi” di polline grossi come noci, ma parlo anche appunto di odori.

Non ero influenzato dalle vostre domande, sono certo di quello che sentivo tanto che in più di una occasione mi sono alzato da dove ero, in cabina o al carrello, convinto da un momento all’altro di scorgere una nave. Non erano certo odori d’alto mare, quelli. Alle volte erano folate di odori quasi dolci, come quello delle mense. Li annusavo e riannusavo cercando di trovare un’associazione mentale con odori già sentiti prima. Li respiravo come se fosse aria nuova ed un po’ mi inebriavano. Altre volte erano odori acri, forti, acidi come copertoni bruciati e mi immaginavo i fumi di scarico delle auto e delle navi e davanti a quelli mi dicevo che alla fine tutto il mondo è paese! Alcuni incontri nuovi! Due piccoli gruppi di delfini, ieri e l’altro ieri, mi hanno nuotato molto vicino, ma non ho fatto a tempo a documentare l’incontro con la macchina fotografica…”

L’ultima posizione rilevata per Bellini è 29°52′25.00” S e 155°07′56.00” W. E’ comunque possibile controllare dove si trova la “Rosa di Atacama II” in qualsiasi momento tramite il sito di Alex cliccando QUI.

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