Venezia, di nuovo operativo il porto dopo le proteste dei lavoratori

di Redazione 245 views0

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Raggiunta l’intesa con i lavoratori della Nuova CLP che stamattina si sono recati presso la sede dell’Autorità Portuale di Venezia invocando un incontro con i vertici. In circa un’ora e mezza di discussione fra le parti, si è trovata un’intesa che ha chiuso la vertenza. Era stato in precedenza concertato di portare all’attenzione della Commissione Consultiva l’allargamento a quattro imprese concessionarie nel corso del 2008 esclusivamente qualora se ne dovessero registrare le condizioni e, comunque, previo parere degli organi collegiali competenti.

Preso atto della richiesta da parte dei lavoratori, l’Autorità Portuale si è impegnata a portare in Commissione Consultiva la proposta di autorizzare tre, e non quattro, imprese per il 2008 con la possibilità, una volta definite le regole operative per la definizione delle attività portuali riservate alla manodopera, di quelle riservate alle imprese non concessionarie e di quelle destinate alle imprese di servizi, di concertare insieme l’autorizzazione ad una quarta impresa solamente in presenza di oggettive situazioni che la richiedano e, comunque, sempre previo parere favorevole degli organi collegiali competenti..

“Sono contento che sia prevalso il senso di responsabilità innanzitutto nei confronti del Porto – ha detto il Presidente, Giancarlo Zacchello – che richiede uno sforzo comune e costante per garantire un servizio efficace allo scopo di aumentarne la competitività sui mercati internazionali. Ritengo comunque importante sottolineare che non approvo la modalità scelta dalle categorie poichè ha bloccato le attività dell’intero porto, compromettendone l’efficienza e la credibilità. Questo, specialmente in considerazione del fatto che le trattative erano ancora in corso”.

Nei mesi scorsi è stato firmato un accordo con l’Autorità Marittima di Chioggia che permette la mobilità dei lavoratori fra i due scali in caso di necessità, in modo particolare legate ad esigenze stagionali. Tramite l’accordo, però, si può prevedere lo spostamento temporaneo di lavoratori ma certo non di mezzi operativi e da ciò era nata l’esigenza di prendere in considerazione una quarta impresa.

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