Quantum Racing è in testa alla classifica del Trofeo del Portogallo

 19 agosto. Sembrava non dovesse esserci vento per tutto il giorno, con il maestrale atteso, lieve, solo in serata. Invece, dagli 8-10 nodi delle prime gare, la giornata si è conclusa con l’arrivo del vento da Nord di intensità attorno ai 16-17 nodi, che ha permesso al Trofeo del Portogallo di vivere un’intensa giornata di regate.


Protagonista della giornata è stato Quantum Racing, che dopo la vittoria nella Practice Race di ieri si ripete oggi portando a casa due primi posti e un quarto che consentono al team di Terry Hutchinson di chiudere la prima giornata in testa al Trofeo del Portogallo. Per il team americano, sono state determinanti le partenze e le scelte tattiche quasi sempre perfette. Seconda posizione per Artemis, che con un secondo, un terzo e un quarto posto (ottenuti dopo grandi rimonte) insegue gli statunitensi a tre lunghezze di distanza. Dopo il duo di testa seguono tre barche a 11 punti: Bigamist, vincitore della terza regata, Bribon ed Emirates Team New Zealand. I Kiwi, leader del Circuito, dopo un secondo e un terzo posto sprecano tutto in Gara 3, chiudendo solo sesti.

A Portimao la Practice Race della TP52 Series nel Circuito Audi MedCup 2009

 Quantum Racing dimostra di aver fatto notevoli progressi rispetto alla non brillantissima prova di Cagliari, e va a vincere nelle acque della Praia Da Rocha, davanti a Portimao, la Practice Race della TP52 Series, in un
a giornata caratterizzata da vento leggero (dai 7 ai 10 nodi) e con qualche salto. Secondo posto per Emirates Team New Zealand, davanti a Matador.

Fondamentale per la vittoria di Quantum Racing è stato il primo bordo di bolina, dove il team americano è riuscito a rimediare a una brutta partenza con scelte tattiche perfette. A bordo della barca statunitense si trovava per la prima volta in una prova ufficiale anche Katie Burns, la 24enne vincitrice del concorso “Living The Dream”, che è sembrata integrarsi subito nel gruppo.


Al via il Trofeo Regione Autonoma della Sardegna, tappa del Circuito Audi MedCup

 Vento leggero, con 7-8 nodi da sud-est, per la practice race di ieri, che ha dato ufficialmente il via al Trofeo Regione Autonoma della Sardegna. Dopo le due partenze di prova, entrambe vinte da Quantum Racing, nella partenza valida per la regata d’allenamento è Artemis che scatta davanti a tutti insieme a Bigamist 7. E argentini e portoghesi sono anche i primi due team ad alternarsi al comando nelle prime due boe, dimostrando un buono stato di forma. La situazione resta invariata fino al secondo bordo di bolina, quando Matador incrocia prima davanti ad Artemis, e poi sfrutta la penalità in boa inflitta a Bigamist per passare al comando della regata.

Il team con Francesco Bruni alla tattica riesce a mantenere la testa della corsa fino alla linea d’arrivo, quando però sceglie di non superare il traguardo per via della superstizione secondo la quale porterebbe sfortuna vincere la practice race. Medesima scelta per Bigamist 7, che lascia dunque la vittoria ufficiale ad Artemis, con Paul Cayard alla tattica, davanti ad Emirates Team New Zealand e Bribon.


Tutto pronto per Vasco Vascotto e la prima tappa dell’Audi MedCup

 Riparte da CHI 2110 Pisco Sour la sfida di DabliuSailProject e Vasco Vascotto a Quantum Racing e al Circuito Audi MedCup. Con il titolo di Vice campione del mondo Tp52 cucito sulla divisa e reduce dall’entusiasmante esperienza di Auckland, dove ha guidato Damiani Italia Challenge al quarto posto delle Louis Vuitton Pacific Series, lo skipper triestino ha fatto sua la teoria che insegna ad investire nei momenti di crisi e nonostante l’assenza di un main sponsor, ha deciso di iscrivere Pisco Sour al circuito riservato alle classe TP52.
Un nome ben noto in ambito MedCup, Vascotto e i suoi vinsero la prima edizione, vinsero la seconda in comproprietà con Mean Machine e sono sempre stati presenti a tutte le tappe disputate. Dabliu’ Sail Project conta di riportare ai vecchi fasti con la stessa barca dell’anno scorso modificata e rinnovata sia dal punto di vista tecnico che estetico, grazie all’apporto dello studio Vrolijk e alla Carbonlab di Albino Scarpone.