Quello che è certo, almeno in questo preciso momento storico, il tributo che va a colpire i diritti di stazionamento relativi alle imbarcazioni non piace affatto. Secondo lo stesso Perocchio, nel nostro paese si commette troppo spesso sempre il medesimo errore, vale a dire si identifica l’evasione fiscale e il lusso collegato con i porti turistici e i grandi yacht che sono presenti al loro interno; in realtà, Assomarinas ha precisato da tempo che il diportismo nautico è anche e soprattutto una passione per molti italiani, un investimento mirato dei risparmi di una vita o addirittura un sacrificio, quando si acquista una nave usata mediante una apposita liquidazione.
Lo stesso discorso è stato impostato anche da Mario Cutrufo, senatore del Popolo della Libertà nonché presidente dell’Associazione dei Parlamentari Amici del Mare: a suo dire, infatti, il settore è interessato come molti altri dall’evasione delle tasse, ma la grande maggioranza dei diportisti è in regola con gli adempimenti del fisco e anche questo fatto andrebbe sottolineato. Il consiglio di Cutrufo è quello di consentire alle società e ai proprietari delle imbarcazioni di conseguire dei guadagni accettabili, soltanto uno dei punti che verrà poi discusso nei prossimi tavoli.
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