La scelta di commerciare spezie non fu casuale: a quei tempi non esistevano certo i frigoriferi, dunque il trasporto del pepe era ritenuto prezioso ed essenziale a tale scopo. Il tradizionale dominio di Venezia nel Medioevo e nei primi anni del Rinascimento fu poi rivoluzionato dalle rotte scoperte da Vasco Da Gama, il quale riuscì a doppiare il Capo di Buona Speranza nel 1498, consentendo di capire che nelle Indie ci si poteva andare anche senza l’attraversamento del Mediterraneo.
La leadership passò poi al Portogallo e quindi all’Inghilterra, la quale ebbe un’intenzione geniale, vale a dire quella di creare una sorta di appalto degli affari in Oriente, quello appunto della Compagnia delle Indie. Questo complesso affare economico-mercantile durò fino alla seconda metà dell’Ottocento: i vari intrighi e le ipocrisie fecero crollare la compagnia, tanto che nel 1858 fu promulgato il Government of India Act, una legge che di fatto revocava in via definitiva la patente di Elisabetta I e che nazionalizzava tutti i beni della società stessa, il preludio alla nascita dell’Impero britannico che sarebbe cresciuto di lì a poco.
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