I cento anni Olimpici della motonautica!

Potreste non crederci, ma la motonautica è uno sport olimpico. O, più precisamente, lo era. Nel 1908 ai Giochi Olimpici di Londra, infatti, erano stati inclusi due eventi di motonautica nel programma ufficiale, e quest’anno, dopo esattamente un secolo, lo vogliamo ricordare in occasione dell’apertura della XXIX edizione delle Olimpiadi. I Giochi Olimpici del 1908 erano un tumulto di novità. La lunghezza della maratona era stata fissata a 42 chilometri e 195 metri, con inizio al Castello di Windsor e arrivo di fronte alla residenza della Regina Alexandra, mentre gli sport invernali hanno fatto il loro debutto con l’inclusione di un evento di pattinaccio sul ghiaccio. Ma la motonautica rimane il vero evento di spicco di quella edizione, avendo rappresentato la prima –e unica- volta in cui uno sport motorizzato ha fatto parte dei programmi olimpici.

In quell’anno ci sono state tre gare da 40 nodi, corse su un percorso da 8 miglia vicino a Southampton, con cinque iscritti dalla Gran Bretagna e uno dalla Francia. L’equipaggio inglese composto da Thomas Thornycroft, Bernard Redwood e John Field-Richards ha vinto la gara degli under 60 feet e quella degli otto metri, malgrado le condizioni incredibilmente avverse sul campo di gara. L’unico iscritto francese, Emile Thubron che è emerso per essere l’unico ad aver completato la gara open, tenuta due volte dopo che le condizioni erano diventate troppo severe per completarla al primo tentativo.

C’è stato certamente molto dibattito nel corso del secolo scorso circa la presenza di qualunque forma di sport a motore, sia a terra sia in mare, nei giochi olimpici. I detrattori dicono che queste non sono “vere” attività da Olimpiadi nel senso che la parte tecnica ha più peso nel risultato rispetto alla forza e alla resistenza fisica. I sostenitori, dall’altro canto, dicono che la fatica negli sport motoristici è ugualmente intensa, se non anche più che ogni altro sport. Chiunque osservi un pilota di F1 o di Powerboat P1 dopo un gran premio, sarebbe sicuramente d’accordo con la seconda tesI!