Il Maiora 42 Exuma è uno yacht per il quale non utilizziamo la parola fluidità senza una motivazione. E riguarda principalmente il modo in cui sono stati pensati gli spazi da vivere.

La particolarità del Maiora 42 Exuma
A prescindere da quelle che possono essere le indicazioni date da eventuali comunicati stampa, basta osservare le immagini di questo yacht per capire come sia stato pensato. Ovvero per rispondere alla reale vita vissuta in mare. Tenendo conto sì dell’eleganza, ma dando maggiore spazio alla libertà e, soprattutto, alla funzionalità.
E questa fluidità di cui parliamo è essenzialmente legata al modo in cui gli ambienti sono integrati tra loro, in modo lineare e privo di ostacoli. Non che di solito questo non accada nelle altre imbarcazioni. Ma il Maiora 42 Exuma sembra essere stato progettato proprio in base all’esperienza concreta sull’acqua, ottenendo un layout che si distacca dalle rigide regole della nautica classica.
La classica organizzazione degli spazi viene stravolta. Un esempio? Su questa imbarcazione, le cabine ospiti sono presenti sul main deck, insieme alla suite armatoriale, utilizzando così al meglio tutta la luce disponibile. Gli spazi di servizio e tecnici sono invece spostati nel lower deck, lasciando spazio nel sun deck e nell’upper deck a saloni, ambienti trasparenti e terrazze apribili. Nel caso specifico del Maiora 42 Exuma, è presente anche un’infinity deck a prua.
Grandi firma per esterni e interni

Parliamo quindi di uno yacht di lusso differente rispetto ai simili di categoria, firmato per quanto riguarda l’architettura esterna dallo yacht designer Giorgio Maria Cassetta, una garanzia di progetti sempre all’avanguardia e sostenibili. Basta pensare al continuo fluire dei volumi, evidente anche dalle semplici immagini.
Il concept degli interni è invece firmato da Elie Saab Maison, sotto la direzione artistica di Carlo Colombo-A++. Un’accoppiata vincente, grazie alla capacità di quest’ultimo di trasformare in design nautico il linguaggio classico dell’alta moda. E lo stilista coinvolto non ha certo bisogno di presentazioni.
Tutto questo porta quindi il Maiora 42 Exuma a essere considerato, come sottolineato da diversi esperti un manifesto di libertà progettuale. Capace di superare le classiche convenzioni della nautica. E ridefinendo l’imbarcazione come un luogo aperto, che non ha reali confini pur avendoli e dove il mare, in qualche modo, diventa parte integrante del superyacht stesso.
Parliamo senza dubbio di un’imbarcazione che lascia il segno e che mette a disposizione del suo potenziale armatore tutto ciò di cui ha bisogno. Facendolo, però, in modo decisamente diverso rispetto all’approccio classico. E questo non deve essere visto come qualcosa di inaccettabile, ma come quell’innovazione che porta miglioramenti e, quindi, una maggiore fruibilità.