Prodotti per la cura della barca: la vernice marina di protezione

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Capita spesso di osservare la carena e di sognare una lucentezza “migliore del nuovo”? Forse è il caso di prendere in considerazione l’applicazione di un prodotto di protezione, una vernice marina idonea a resistere nel corso del tempo anche negli ambienti più aggressivi. La vernice marina deve offrire una protezione totale contro i raggi UV, le piogge acide, l’olio, i gas di scarico, le perdite di carburante, il sale e il guano.

Non si tratta dunque di riconferire l’orgoglio di una brillantezza ormai sbiadita, di rendere più attraente una messa in vendita, ma di aggiungervi un sistema idrorepellente per una protezione globale. Se controllato al microscopio, una finitura superficiale opaca appare ruvida e irregolare, quindi la maggior parte dei processi di lucidatura e ceretta sono progettati per appianare le asperità e rendere la superficie lucida.

Le vernici marine migliori sono quelle che contengono cristalli di ossido di titanio. Ormai la nanotecnologia non punta esclusivamente alla capacità del titanio di resistere alla corrosione ma anche grazie alle capacità autopulenti che aumentano in maniera esponenziale il antivegetativo, soprattutto nell’opera viva. Solitamente le vernici contengono anche aminoacidi siliconi funzionali e resine siliconiche che legano chimicamente alla superficie pittorica, oltre protezioni UV che assorgono i raggi e riemettono l’energia come calore innocuo, prevenedo così lo sfarinamento della vernice.

Innanzitutto bisogna togliere  le finiture superficiali esistenti e trattamenti (eventuali cere, teflon, ecc) più il solito carico di graffi, segni e risultati sgradevoli di agenti atmosferici in generale. Meglio scegliere una giornata senza vento, soprattutto per il carico di polveri che non solo potrebbero conferire allo smalto un aspetto di buccia d’arancia ma compromettere il nostro lavoro rendendo le superfici opache e ruvide.

Per le barche in resina bisogna sgrassare lo scafo con dell’acetone o prodotti idonei. Carteggiare con carta 320 e applicare due mani di primer epossidico. Successivamente passeremo due mani di vernici con il rullo (incrociando i movimenti) e una con pennello dall’alto verso il basso. Non resta che dare una mano di gelcoat e passare la lucidatrice orbitale.

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