Tra l’altro, il cantiere in questione dovrebbe essere il più grande in assoluto mai identificato in tutto il Mediterraneo, un primato davvero invidiabile. D’altronde, non si può dimenticare come l’attuale Porto di Fiumicino fosse un crocevia commerciale di primaria importanza per Roma e lo stesso Mediterraneo durante il periodo imperiale (27 a.C.-565 d.C.): l’area su cui si stanno concentrando le ricerche risalirebbe all’epoca dell’imperatore Traiano (quindi sicuramente dopo il 100), ma gli scavi hanno anche rivelato che gli usi dell’edificio erano diversi, visto che era contemplato perfino quello difensivo.
La lunghezza del reperto è pari a 145 metri, mentre la larghezza non supera i sessanta metri: all’interno, inoltre, vi sono dei pilastri in pietra, in parte visibili anche dall’esterno, oltre alle aree in cui venivano adagiate le imbarcazioni. In realtà, l’intero complesso doveva essere ancora più grande, con abitazioni in legno e altri edifici circostanti. L’unico mistero rimane quello della totale assenza di rampe per lanciare nelle acque le navi, un fatto che comunque si può spiegare con le banchine che si sono succedute nei secoli.
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