A guidare il nuovo piano non è più solo lo sviluppo turistico (proprio attraverso la realizzazione di piccoli porti), quanto soprattutto l’aspetto ambientale e paesaggistico: partendo da questi criteri, la Regione punta a favorire la realizzazione di nuove strutture per la nautica da diporto nell’ambito dei bacini già in essere, evitando così che la realizzazione di infrastrutture ex novo vada fuori controllo, andando mettere a rischio l’integrità ambientale delle coste.
Per quanto concerne, in particolare, la riviere di levante, viene abbandonata l’idea di realizzare il nuovo porticciolo di Moneglia, la cui funzione verrà dunque ridimensionata a quella di rimessaggio a secco; stessa sorte per la costruzione di un impianto nautico minore presso Fremura: nel primo caso, alla base della scelta vi sono soprattutto considerazioni riguardo la viabilità costiera; nel secondo, vi è invece la necessità di conservare l’integrità ambientale della spiaggia.
Novità anche per l’area di Levanto, per la quale in sindaco ha chiesto alla Regione che i possibili interventi conservino l’ambiente: una precedente soluzione proposta è stata quindi scartata, perché considerata troppo invasiva.
Sulla stesura della variante al PTC hanno pesato gli standard richiesti, particolarmente rigorosi per quanto concerne piste ciclabili e posti auto (che non dovranno superare l’80 per cento dei posti barca) e box (25 per cento, 40 p.c. in caso di posti aperti).
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