La sua vocazione fu proprio quella di aiutare i naufraghi a sopravvivere in condizioni estreme. Il segreto che venne immediatamente compreso consisteva nello sfruttare le risorse marittime e soprattutto il fatto che un uomo può sopravvivere solamente otto giorni prima di morire di sete. Le sue ricerche da biologo sulle esperienze dei navigatori della Polinesia gli consentirono di capire che spremendo i pesci se ne poteva estrarre un succo, un’acqua priva di sapore e insipida. Oltre a questa risorsa, Bombard intuì che tutti i pesci forniscono numerose vitamine, tranne la C, una carenza che provoca malattie come lo scorbuto; ma il plancton è comunque in grado fornire questa preziosa vitamina.
La teoria di Bombard venne convalidata dalla sua incredibile avventura: a bordo dell’Hérétique salpò da Las Palmas, nelle Canarie e affrontò due mesi terribili in condizioni avverse. La sua disciplina fu ferrea, ma divenne un eroe: i suoi esperimenti furono ripresi da molte Marine internazionali con uguale successo, con il metodo in questione che venne adottato e standardizzato da chiunque avesse a che fare con il mare, tanto che ancora oggi si prende spunto dai suoi insegnamenti per avere la meglio sui naufragi.
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