Riprende la Volvo Ocean Race dopo la sosta a Rio de Janeiro

di Redazione 138 views0

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Dopo una sosta ricca di impegni ma piacevole a Rio de Janeiro, l’Ericsson Racing Team è pronto per la tappa numero 6 della Volvo Ocean Race: destinazione Boston, U.S.A.
Ericsson 4, dello skipper brasiliano Torben Grael, parte per la sesta tappa con 10 punti di vantaggio sul secondo in classifica generale. Ericsson 3, dello skipper svedese Magnus Olsson, si trova in quarta posizione, con 21,5 punti in meno rispetto ai compagni di squadra e con un ritardo di 10 lunghezze dalla terza posizione.
La Volvo Ocean Race ha visitato la costa Est degli Stati Uniti a partire dall’edizione della regata datata 1989 – ’90 facendo scalo in Florida, Maryland e New York. La tappa di Boston vede la competizione spostarsi verso il Nord – Est, dove ora è primavera.

“Questo costituisce una differenza importante,” ha detto Chris Bedford, metereologo del team.
”La gente forse non si rende conto che corre una gran differenza fra gli Stati americani affacciati sull’ Atlantico del Sud o Centrale e quelli che si trovano a Nord Est. Il modo di gestione degli alisei nell’Atlantico del Nord differisce da quello utilizzato per navigare verso Boston.”
Questa tappa di 4900 miglia nautiche, prende il via domani, sabato, alle 1800 GMT (1500 ora locale di Rio) ed è la più lunga delle cinque tappe off shore che rimangono da disputare.
“La lunghezza di questa tappa è di poco superiore della metà dell’intera distanza da coprire da qui all’arrivo di San Pietroburgo,” ha detto il navigatore di Ericsson 3, Aksel Magdahl.
La rotta prevede che la flotta parta da Guanabara Bay, navighi poi verso il traguardo volante di Ilha de Fernando de Noronha, quindi attraversi per l’ultima volta la zona di bonacce, le Doldrums, per dirigersi infine verso Boston. Una volta superata la zona di bonaccia la flotta dovrebbe beneficiare del fatto di entrare nella zona degli alisei dell’Oceano Atlantico del Nord con direzione Nord – Est.
“Dovrebbe essere un’altra tappa interessante, “ ha detto il navigatore di Ericsson 4, Jules Salter. “Incontreremo un pò tutte le condizioni: bonacce, alisei, ancora un pò di freddo e vento, e alla fine, in prossimità della primavera nell’ emisfero settentrionale condizioni caratterizzate ‘da botte’ di vento freddo. Navigheremo con angoli un pò più stretti attraverso gli alisei, e questo farà la differenza.”
La rotta per uscire da Guanabara Bay e il passaggio a Capo Frio saranno importanti nelle prime fasi della tappa perché la flotta si posizionerà in vista del traguardo volante di Ilha de Fernando de Noronha, posto a circa 1350 miglia di distanza dalla partenza.
Lasciato alle spalle il traguardo volante la flotta si troverà ad affrontare la zona delle bonacce, che in questo periodo dell’anno dovrebbe essere molto più ristretta rispetto allo scorso autunno quando barche quali Ericsson 3 incontrarono per un periodo superiore alle 18 ore venti molto leggeri. Superata questa zona di poco vento, la flotta aggancerà gli alisei dell’Atlantico del Nord con direzione Nord – Est, che consentiranno di navigare con buona velocità.
“Dalla partenza fino a Fernando la rotta è ben chiara,” ha detto Bedford. “Da li la difficoltà sarà dapprima attraversare le bonacce, perché una volta entrati negli alisei dell’Atlantico del Nord vi saranno poche possibilità di effettuare sorpassi. Nella zona degli alisei si tratterà di coprire da 1200 a 1500 miglia navigando a velocità sostenute con venti di 15 – 20 nodi di intensità.”
L’avvicinamento a Boston sarà tutt’altro che semplice. La flotta dovrà tenersi lontana da un’ampia zona in pericolo di estinzione del Nord dell’Atlantico dovuta alla presenza, al largo di Capo Cod, di moltissime balene che sono una specie protetta e la legge americana vieta ad imbarcazioni più lunghe di 65 piedi e che esprimono velocità superiori a 10 nodi, di attraversare Seasonal Management Areas lungo la costa est degli Stati Uniti.
Tale zona ha la forma di un rombo con diagonali lunghe circa 150 miglia nautiche, costringendo la flotta a navigare in direzione Nord sino al Maine prima di iniziare l’avvicinamento alla linea di arrivo situata approssimativamente 100 miglia nautiche in direzione Sud/Sud – Ovest.
“Dovranno attraversare uno stretto di 4 miglia tra Capo Ann ed il punto che marca ad occidente la zona di interdizione,” ha detto Bedford. “Questo allunga di parecchio il percorso e dovrebbe riservare un finale di regata interessante. Non è mai semplice”.
La zona di interdizione potrebbe ritardare dalle 12 alle 24 ore l’arrivo della tappa, la cui durata si prevede che sarà compresa tra i 17 e 19 giorni. In questa tappa alla flotta è concesso di navigare in modalità Stealth play, che significa navigare senza rivelare la propria posizione, ma in questa occasione per un periodo di tempo differente: 12 ore contro le 24 delle tappe precedenti. In più questa opzione non può essere adottata nelle ultime 250 miglia della tappa. In precedenza era consentito attivare questa opzione fino a 50 miglia dal traguardo.
Salter, il navigatore di Ericsson 4, ha dichiarato che l’equipaggio internazionale non modificherà la sua strategia, nonostante si trovi in testa alla classifica generale.
“Abbiamo adottato una strategia improntata sulla prudenza nel corso dell’intera competizione, e penso che continueremo così,” ha detto Salter. “Nel caso, in qualche momento, Green Dragon, Delta Lloyd o altri decidessero di navigare fuori rotta, direi che li lasceremmo fare, mantenendoci vicini a Puma e Telefonica Blu che sono le due barche più vicine a noi in classifica generale. Ma ogni situazione è differente e non si può prendere decisioni prematuramente.”

CLASSIFICA GENERALE DELLA VOLVO OCEAN RACE
(Dopo la In – Port Race di Rio)

1. Ericsson 4, 66 punti
2. Puma, 56,5
3. Telefónica Blu, 54,5
4. Ericsson 3, 44,5
5. Green Dragon, 41
6. Telefónica Nero, 23