AC33, nuova regola di classe per le imbarcazioni di America’s Cup

di Redazione 379 views0

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ac33.jpgIl progetto dei nuovi AC33 è stato realizzato, grazie al contributo del Defender, del Challenger of Record e degli altri 17 challenger iscritti, nel corso di alcuni mesi di lavoro coordinati da Tom Schnackenberg, consulente di AC Management per le regole di classe e per i regolamenti tecnici dell’evento. A questo scopo, progettisti e manager dei 19 team si sono incontrati regolarmente a Ginevra, in Svizzera e a Valencia, in Spagna, sin dai primi giorni del Novembre 2008.
Tutto il gruppo ha condiviso il principio di sviluppare una tipologia d’imbarcazione che avesse costi simili a quelle V 5.0 della scorsa edizione, ma con prestazioni più spettacolari. La regola AC33 prevede così imbarcazioni con una lunghezza massima di 26 metri, 5 metri di pescaggio e con un dislocamento di 17,5 tonnellate.
Il piano velico è più grande rispetto alla barche della precedente edizione, ma con i fiocchi al posto dei genoa e, come già previsto nelle regole dell’AC90 nel 2007, le barche avranno il bompresso, mentre l’area degli spinnaker sarà limitata unicamente dal suo possibile utilizzo e non da eventuali misure massime delle dimensioni. Grazie al minor dislocamento, le imbarcazioni AC33 saranno più impegnative di bolina e offriranno prestazioni entusiasmanti in poppa. Il baglio massimo sarà di 4,8 metri, mentre nella precedente generazione in molti casi si superavano appena i 3 metri.

Le principali differenze tra un’imbarcazione ACC Versione 5.0 e la nuova AC33, come prevista dalla nuova regola di classe:

Tom Schnackenberg, consulente per la regola di classe e per i regolamenti tecnici dell’evento di AC Management, parla dello sviluppo del progetto e delle aspettative sulla nuova classe:
“Abbiamo lavorato attivamente nelle ultime 10 settimane al fine di definire la nuova regola di classe AC33. Il procedimento è stato molto simile a quello già utilizzato inizialmente per gli AC90 e abbiamo utilizzato molti degli aspetti già sviluppati 12 mesi fa. Grazie alla precedente esperienza, il procedimento è stato più semplice e scorrevole, nonostante l’interruzione causata dalle vacanze di Natale.
“Inizialmente la barca pensata inizialmente aveva caratteristiche simili a quelle dei J-Class dal punto di vista delle restrizioni tecniche relativamente alle catene e agli slanci, ma grazie al contributo dei vari progettisti che via via hanno preso parte ai lavori, c’è stata una rapida evoluzione verso una regola che definisce la barca soltanto attraverso le massime dimensioni di lunghezza fuori tutto, dislocamento, baglio e pescaggio. Questo consente sicuramente un semplice procedimento di controllo degli scafi e ogni modifica può rendere la barca più veloce!
“Alla fine le barche saranno leggermente più lunghe delle precedenti (la Versione 5) e nello stesso tempo diverse tonnellate più leggere, mentre la superficie velica e il momento raddrizzante saranno simili a prima. Tutto ciò promette di offrire prestazioni di bolina simili al passato ma maggiore velocità e spettacolo in poppa. Siamo convinti che si tratti di una tipologia di barca che soddisferà l’intera comunità dell’America’s Cup. il degno successore di tutte le meravigliose barche del passato”.
Questo il commento di Rolf Vrolijk progettista capo del Defender della 33a America’s Cup:
“Per i progettisti è sempre preferibile essere coinvolti nel progetto di una nuova classe o di un nuovo tipo di barca, piuttosto che lavorare su qualcosa che già esiste, che è già molto evoluto che può soltanto essere ottimizzato nei particolari. È una sfida interessante perché comporta la necessità di partire da zero e questa classe di imbarcazioni è qualcosa che non è mai stata vista prima, dunque devi fare i tuoi compiti nel modo migliore se vuoi essere competitivo. Alcuni team potrebbero trovare soluzioni particolarmente efficaci su diversi particolari della regola, quindi sarà una sfida tecnica molto stimolante”.
John Cutler, direttore tecnico del Challenger of Record, Desafío Español, parla di come la nuova classe può portare a un livellamento dei diversi valori in campo:
“Siamo tutti con un foglio di carta bianco davanti, quindi ognuno di noi ha la grande opportunità di poter realizzare il progetto di una barca veloce e magari anche la più veloce di tutte. Sono convinto che questa sia un’ottima possibilità per tutti i challenger, sicuramente lo sarà per Desafío Español.”
Andy Claughton, coordinatore del team progettuale di TeamOrigin, lo sfidante inglese, dice:
“La definizione della nuova regola di classe AC90 ha rappresentato un impegno serio per Alinghi e per i challenger. La visione della nuova barca era chiara e definita: doveva essere veloce, moderna e impegnativa da utilizzare. Nello steso tempo non doveva rappresentare un costo proibitivo sia in termini di costruzione che di gestione della campagna.
Lo sviluppo della regola è stato realizzato con una serie di incontri coordinati da Tom Schnackenberg, che ha offerto tutta la sua esperienza nella stesura del testo della nuova regola.
Tutti i challenger hanno avuto la possibilità di esprimersi liberamente e tutti coloro che avevano maggiore esperienza hanno lavorato insieme per mettere a punto una regola che presenta molte meno restrizioni rispetto alle barche della passata edizione (Versione 5.0)”.

(foto:©Photographer’s name/Alinghi)